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La sete irrazionale di acquisizione di cose materiali è chiamata "avidità". Mentre lo sforzo di assimilare le cose nel mondo spirituale è innocuo e irreprensibile, il tentativo di assimilare qualcosa nel mondo psichico, se è diretto al benessere dell'umanità, è innocuo, altrimenti, inquina le menti delle persone e le rende intolleranti, porta a conflitti tra dogmi e teorie e degrada le persone al livello di animalità. In passato, il mondo è stato testimone di molte lotte tra dogmi, che hanno causato molti spargimenti di sangue; questo era un evento costante nell'età medievale.
E anche ai giorni nostri assistiamo a scontri tra una teoria e l'altra, che provocano non meno spargimenti di sangue; piuttosto lo spargimento di sangue è più grande di prima. Il grado di intolleranza è aumentato incommensurabilmente. Le persone hanno perso la fiducia nei loro simili esseri umani; uno stato ha perso la fiducia in altri stati. In tutti gli ambiti della vita oggigiorno, le persone pensano una cosa, ne dicono un'altra e fanno qualcosa di completamente diverso.
Cioè, l'ipocrisia è ora al suo apice.
Ora la domanda è: qual è la motivazione dietro questo?
Essa è la tendenza ad assimilare idee senza lo spirito del benessere e, ancor più, la tendenza ad acquisire gli oggetti di godimento materiale in quantità sempre maggiori. Quindi, sia nel mondo materiale che in quello intellettuale, la tendenza predominante che porta velocemente le persone di oggi, sia individualmente che collettivamente, ad essere senza controllo, è l'istinto dell'avidità. La propensione all'avidità, se non controllata dalla razionalità, dall'intelletto benevolo o dalle pratiche spirituali, porterà alla morte prematura.
Niente può salvare gli esseri umani da questo. Questo istinto di avidità ha portato l'attuale umanità a uno stato tale che le persone non considerano più nulla come peccaminoso. Piuttosto, considerano la "psicologia del peccato" come una debolezza mentale, e il peggiore dei peccati viene glorificato come l'altezza dell'intelletto, non solo indirettamente ma anche apertamente.
L'onnisciente Shiva osservò la dilagante espansione del materialismo e le sue pericolose conseguenze e dichiarò chiaramente: "Lobhah pápaysya hetubhútah": "L'avidità è la causa principale di tutti i peccati".
(Namah Shiváya Shantáya)
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