Alimentazione

Secondo le esperienze dello yoga, le energie che interagiscono nel mondo manifesto sono tre. C’è una forza senziente (sattvaguna), una forza dinamica o mutativa (rajaguna), e una forza statica (tamaguna). Ogni oggetto, ogni entità in questo universo, è costituito da queste tre energie che interagiscono tra loro e una di esse domina sempre sulle altre due. Senza entrare nel merito della relazione profonda tra energia e coscienza cerchiamo di comprendere queste tre forze in relazione con i cibi. Si definisce cibo senziente [1] quello: benefico al corpo e alla mente. L’effetto che questo tipo di cibo ha su di noi è di stimolo e risveglio in noi del senso della nostra esistenza. Ci rendono capaci di poter sperimentare una maggior consapevolezza di noi stessi e di ciò che ci circonda. Portano un senso di pace e di equilibrio. Sono cibo senziente: frutta, verdura, legumi, cereali, latte e derivati. Si definisce cibo mutativo quello: benefico alla mente ma neutro per il corpo oppure viceversa. Lo stimolo sulla mente e sul corpo è di natura dinamica, spinge cioè al movimento, all’essere dinamici. Sono cibo mutativo: thè, caffè, spezie in quantità moderata, Si definisce cibo statico quello: dannoso alla mente o al corpo, oppure a tutte e due [2]. L’effetto è di portare la mente in uno stato di inerzia, di torpore, di pesantezza. Inoltre si stimola il senso dell’Ego nella persona. Sono cibo statico: carne, pesce, uova, aglio,cipolla,funghi, alcolici, spezie in quantità eccessiva. Dunque questa è la prima classificazione, introduttiva dei cibi. Se vogliamo, e solo se vogliamo, favorire il nostro benessere non solo fisico ma anche mentale e spirituale attraverso l’alimentazione, possiamo scegliere gradualmente di incrementare nei nostri pasti quotidiani il cibo senziente, di non eccedere il quello rajasico e di ridurre (o ancora meglio eliminare) quello tamasico. Gli effetti di questo tipo di alimentazione si rifletterà sulla persona sia fisicamente che mentalmente con molteplici benefici [3]. Per brevità diciamo che fisicamente ci si sente meno appesantiti,e mentalmente ci si sente più tranquilli. Alimentazione vegetariana Le motivazioni che abbiamo dato fin qui a riguardo della scelta di alcuni alimenti è prettamente pratica. L’invito [4] in relazione all’alimentazione è: mangia ciò che fa bene al corpo e alla mente, e non mangiare ciò che fa male o al corpo o alla mente . L’esperienza della pratica spirituale yogica con i suoi 12000 anni di tradizione ci permette di indicare quali alimenti assumere e quali evitare. Accanto a queste motivazioni strettamente legate alla finalità della pratica spirituale, la scelta del non mangiare carne e pesce ha anche un valore morale. Nella società di oggi è possibile vivere, e vivere bene, anche non assumendo alimenti che derivano dall’uccisione di animali vivi. La posizione di ahimsa –un uso razionale della propria forza- ci richiama ad essere vegetariani. Ma è completa l’alimentazione vegetariana? Le ricerche di questi ultimi decenni hanno dimostrato come l’alimentazione vegetariana, e a maggior ragione latteo-vegetariana, sia completa e non carente nei macronutrienti, proteine, lipidi e carboidrati, essenziali alla salute del nostro organismo. Due sono le questioni che spesso vengono poste più spesso: c’è un’assunzione sufficiente di proteine nobili? C’è un apporto adeguato di ferro? Si è dimostrato che se l’alimentazione vegetariana è varia tutti gli amminoacidi di cui abbiamo bisogno, compresi quelli essenziali, così come il ferro sono ben disponibili. — [1] Vengono usati anche i termini analoghi in sanscrito: sattvico per senziente, rajasico per mutativo e tamasico per statico. [2] Nel caso di alcune malattie, i trattamenti secondo lo yoga vietano rigorosamente l’assunzione di cibo statico. [3] Per ulteriori approfondimenti si può leggere “Il cibo degli dei”o “Biopsicologia tantrica” di Cristian Franceschini, ed. Ananda Marga. [4] Si ricorda che l’invito cardine nel Tantra Yoga e l’essenza per la felicità interiore sono racchiusi nella frase :” Atmamok’s’a’rtham’ jagaddhita’ya ca” che si traduce, autorealizzazione e servizio all’universo. 


 ( Guido Vittorio Di Gioacchino )

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