Una pandemia (dal greco antico πάνδημος (pándēmos), “ciò che interessa tutte le persone”, “pubblico”, “generale”) è la diffusione di una malattia epidemica in vaste aree geografiche su scala globale, coinvolgendo di conseguenza gran parte della popolazione mondiale, nella malattia stessa o nel semplice rischio di contrarla. Tale situazione presuppone la mancanza di immunizzazione dell'uomo verso un patogeno altamente pericoloso. Nella storia umana si sono verificate numerose pandemie.
La maggior parte dei virus che hanno causato pandemie sono zoonotici, ovvero originati da un contagio interspecie; due esempi tipici sono l'influenza e la tubercolosi. Fra le pandemie più catastrofiche si possono annoverare:
La Peste nera, a partire dal 1300. Ottocento anni dopo la strage di Costantinopoli, la peste bubbonica fece il suo ritorno dall'Asia in Europa. Nel 1346 fu portata in Europa orientale dai Tartari che assediavano la colonia genovese di Caffa (l'odierna Feodosia), e successivamente in Sicilia dai mercanti italiani provenienti dalla Crimea, diffondendosi in tutta Europa e uccidendo venti milioni di persone in sei anni (un terzo della popolazione totale del continente). Il ricercatore italo-americano Alexander F. More ha dimostrato con dati epidemiologici, glaciochimici e storici che i cinque anni della Peste Nera, con mortalità dal 40 al 60%, causarono una tale crisi economica che l'inquinamento dell'aria causato dal piombo raggiunse il minimo degli ultimi duemila anni. Questo fenomeno si è ripetuto in maniera parziale durante l'epidemia di COVID-19. Occorsero due secoli perché la popolazione europea raggiungesse nuovamente la numerosità precedente la pandemia.
Pandemie influenzali:
L'influenza spagnola, 1918-1919. Iniziò nell'agosto del 1918 in tre diversi luoghi: Brest, in Francia; Boston, nel Massachusetts; Freetown, in Sierra Leone. Venne chiamata "spagnola" anche se non ebbe origine in Spagna in quanto gli organi d'informazione spagnoli furono inizialmente gli unici a parlarne, non essendo sottoposti alla censura causata dalla prima guerra mondiale, in corso negli stessi anni, a cui la Spagna non aveva preso parte. Si trattava di un ceppo di influenza particolarmente violenta e letale. La malattia si diffuse in tutto il mondo, uccidendo 50 milioni di persone. Terminò dopo 18 mesi e 3 ondate.
L'influenza asiatica, 1957-1960. Rilevata per la prima volta in Cina nel febbraio del 1957, raggiunse in seguito l’Europa e gli Stati Uniti. Fece in tutto il mondo circa 2 milioni di morti.
Il virus che la causava era l’H2N2.
L'influenza di Hong Kong, 1968-1969. Il ceppo virale H3N2, emerso a Hong Kong nel 1968, raggiunse nello stesso anno gli Stati Uniti dove fece 34.000 vittime. Fece in tutto il mondo circa 2 milioni di morti. Un virus H3N2 è ancora oggi in circolazione.
L'influenza A H1N1, 2009-2010. Detta anche "influenza suina" perché trasmessa da questo animale all'uomo. Il suo focolaio iniziale ha avuto luogo in Messico, estendendosi poi in soli 2 mesi a quasi 80 Paesi. In Europa e Paesi limitrofi, al 31 agosto 2009 i casi accertati erano 46.016 e le morti accertate 104. Nel resto del mondo i casi di morte accertati furono 2.910. Al 6 agosto 2010, quando l'OMS dichiarò ufficialmente la fine della pandemia, i casi confermati in tutto in mondo erano 1 632 710 e i decessi 18 449.
La pandemia di COVID-19, dal 2019. Il COVID-19 è un morbo che si manifesta sia in maniera asintomatica sia con sintomi che colpiscono il sistema polmonare e quello vascolare, causato dal coronavirus SARS-CoV-2, diffusasi rapidamente in tutto il mondo nel 2020.[30] È la prima epidemia ad essere dichiarata pandemia dall'OMS dopo la pubblicazione delle linee guida del 2009. Al 6 gennaio 2021 sono stati registrati circa 87 milioni di casi e oltre 1,8 milioni di morti.
(Fonte: Naoir Italiano)
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